La storia che si racconta sulla chiesa della Madonna del Buon Consiglio è in parte legata al falso mito dello jus primae noctis, una delle tante fantasie storiche che popolano l’immaginario sul Medioevo. Storicamente non esistono prove che possano suffragare l’idea che esistesse tale consuetudine legislativa. È probabile, invece, che esistessero nobili e feudatari che esercitassero, a loro discrezione, forme di vessazione o soprusi del genere. Le prime fantasie sullo jus primae noctis sono state avanzate da giuristi del XVI secolo che fraintesero il nome del tributo – maritagium o foris maritagium – che veniva pagato dai villani al signore, in occasione della celebrazione dei riti nuziali.

Ma lasciamo che sia Antonio Beatillo, erudito e storico del XVII secolo, a raccontarci la storia consumatasi tra le fila parallele delle belle colonne che ritmano la navata della nostra chiesa.

Ma se(n)ta il lettore una discordia civile, per la quale, nel 946, al mese di Decembre, vennero alle mani i Baresi gli uni con gli altri, cioè quei del popolo con i nobili, e se ne uccisero molti. La cagione di ciò, si come non la scrissero quei, che posero in carta questi homicidij, cosi per traditione si sà essere stata quella, che segue. Costumavasi nella Città di Bari, come ancor hogi vi si vìa, che, ne’ giorni de’ nuovi sponsalitij, il parente più stretto della sposa la conducea per la mano alla Chiesa con molta comitiva di varia genie, e quivi, con la benedittione del Sacerdote, la consignava allo sposo, che di là con la stessa frequenza la menava à sua casa. E come i popolani rispettavano molto, conforme alla decenza, e al debito, la nobiltà, e riceveano à favore, che i gentilhuomini honorassero i sponsalitij delle loro figliuole, si come al principio l’invitavano solamente à farle compagnia nell’andare, e ritornar dalla Chiesa, cosi dopoi s’introdusse, che i parenti delle spose facessero, in luogo loro, menar à mano le figlie da questo, e da quell’altro gentilhuomo lor conoscente. Delche avvistisi i Stratigò, e gli altri officiali della Città, procurarono, che ancor’essi fossero invitati tal’hora à far in luogo de’ gentilhuomini alle spose novelle questa sorte di honore. E perche per un pezzo fù ciò loro concesso, qua(n)do poi quei del popolo, per causa d’inconvenienti più volte occorsi, vollero levar via questa usanza, gli officiali, e i nobili, fecero loro gagliardissima resistenza, dicendo, ch’era ciò d’obligo, e che, per conseguenza, se ne volevano violentemente mantenere in possesso. Non piacque ciò ìr popolani, e per questo i primi di essi, vedendosi così aggravati, né havendo à chi ricorrere per giustitia, si unirono segretamente nella lor Chiesa, nominata allora la Madonna del Popolo, e stabilirono, che, nel primo sponsulitio da farsi, tenessero in detta Chiesa buon numero di gente armata, la quale, se dagli avversarij fosser lor fatta viole(n)za, uscisse arditamente di là, e ne facesse macello. Poco di poi succedè il caso, nel quale, perché i nobili con gli officiali vollero per forza condur la sposa alla Chiesa, comparvero subito quelli armati, e se ne uccisero tarati dall’una, e l’altra parte, che più famiglie, massime de’ nobili, che furono all’improviso assaltati, ne rimasero estinte. Questi dunque furono gli homicidij, che accadettero in Bari, e furon causa, che si levasse del tutto quella pessima usanza, e che il popolo Barese, per la risolutione fatta nella Chiesa accennata, le mutasse l’antico nome, chiamandola, come ancor’hogi si appella, Santa Maria del buon Consiglio. (A. Beatillo, Historia di Bari principal città della Puglia, Napoli 1637, pp. 34-35.

Miniatura dell’Hortus Deliciarum di Herrade di Hohenburg (sec. XII)

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